Dischi

Coldplay – Everyday Life

I Coldplay si sono svegliati dal coma nel quale erano scivolati nell’ultimo decennio e hanno pubblicato l’album che avrebbero potuto (dovuto) scrivere dopo Viva La Vida (Or Death And All His Friends).

Tutto qui; meglio tardi che mai, verrebbe da dire. Il tempo perso in enormi stronzate (A Head Full Of Dreams, Mylo Xyloto, Ghost Stories) ha fatto bene solo al portafoglio e fa sì che oggi Everyday Life possa essere visto come una specie di miracolosa rinascita.

Perché è un po’ il loro Sandinista*: un disco eclettico, coraggioso, profondo, in cui non tutto fila via liscio ma che ha il grande pregio di rimanere sempre interessante (e fruibile).

Un’apertura ascensionale in stile Morricone e da lì in poi una varietà di stili e linguaggi – spunti elettronici trasognati, bozzetti acustici, rhythm & blues minimali, pop songs che si tengono (per quanto possibile) lontano dagli stadi, gospel traballanti e persino canti gregoriani – a dare voce ad un viaggio che pare ambientato in un ideale punto d’incontro (fisico o metaforico, reale o auspicato) tra occidente e medio oriente.

Un percorso all’insegna di un umanesimo che mette insieme molte cose, muovendosi sulla sottile linea che divide la religione dalla spiritualità. Everyday Life ricorda da vicino l’attitudine erratica degli U2 di Rattle And Hum e le prospettive sul mondo dei Vampire Weekend (in Orphans sembrano proprio loro, ma catapultati ne Il Re Leone).

Il sunto migliore di tutto questo è forse la title-track, un tripudio di empatia che esorta a sospendere i giudizi, a prendersi il tempo per comprendere il prossimo e scoprire quanto possa essere facile riconciliarsi.

Insomma, i Coldplay sono tornati ad avere una loro visione e hanno smesso di cercare a tutti i costi di piacere; lo hanno fatto con un album che probabilmente lascerà spiazzato il loro pubblico più recente e avrà maggior appiglio su chi ha memoria più lunga.

Chris Martin e i suoi sono ormai distantissimi da dove avevano iniziato: Everyday Life fa sì che questa distanza abbia finalmente un senso.

(*) A scanso di equivoci: resta il fatto che i Coldplay non sono mai passati da qualcosa che sia anche lontanamente comparabile con London Calling – che di Sandinista fu l’antecedente necessario.